Il Cosacco Popof

Testo: Anna Benassi - Musica: Paolo Gualdi e Mario Pagano - Cantata da Walter Brugiolo
preso da filastrocche.it.
Questa canzone partecipò e vinse la 9° edizione dello Zecchino d’Oro (1967).

Nella steppa sconfinata
a 40 sotto 0
se ne infischiano del gelo
i cosacchi dello Zar.

Col colbacco e gli stivali
camminando tutti in fila
con la neve a mezza gamba
vanno verso il fiume Don.

Ma Popoff
sbuffa, sbuffa e dopo un po’
gli si affonda lo stivale
nella neve e resta li.

Ma Popoff
del cosacco che cos’ha
ha il colbacco e gli stivali,
ma non possono bastar.

I cosacchi lunghi e fieri
con i baffi volti in su
nella neve vanno alteri,
ma Popoff non c’è più.

È rimasto senza fiato
sulla pancia accovacciato:
che cosacco sfortunato
questo povero Popoff.

Ma Popoff non si arrende e dopo un po’
scivolando sulla pancia
fila verso il fiume Don.

Hei! Popoff così proprio non si può
non cammina in questo modo
un cosacco dello zar.

I cosacchi sono stanchi
non si vede il fiume Don
con i baffi congelati
più non vogliono marciar.

Nella steppa sconfinata
a 40 sotto 0
sono fermi in mezzo al gelo
i cosacchi dello zar.

Ma Popoff così tondo che farà
rotolando nella neve
fino al fiume arriverà.

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